Non esistono sistemi “belli” o “brutti” per impostare un magazzino, ma solo soluzioni adatte. Se fosse così chiaro il concetto il 30,4% delle 50 aziende di Parma, che hanno partecipato ad un sondaggio tematico proposto dal Club Logistica dell’Unione Parmense degli Industriali, non avrebbe definito “critica” l’organizzazione operativa del proprio.
I risultati dell’indagine sono stati presentati nel corso di un convegno a Palazzo Soragna intitolato appunto “Organizzare il magazzino: regole esperienze e soluzioni”, promosso dall’Upi.
“L’Analisi dei dati a reso opportuno predisporre un incontro per approfondire la materia e suggerire modalità che possano migliorare l’esistente. Del resto la valorizzazione della logistica, in tutte le sue componenti, oggi è una necessità storica che permette di recuperare margini in competitività”, sottolinea il direttore Upi Cesare Azzali. Per contrastare la regressione bisogna ripensare il modo di fare azienda, riorganizzando, ristrutturando, condividendo e imparando a lavorare anche insieme ad altre realtà. Perché non cominciare allora proprio dal magazzino? Spazio che per il 52,2% degli intervistati è “strategico”, ovvero una importante leva competitiva dell’azienda. Paolo Azzali, consulente Upi per la logistica, riferisce che il 43% dei partecipanti al sondaggio possiede un magazzino ancora impostato in maniera tradizionale- manuale (il 40% di questi ne considera “critica” l’organizzazione), con scaffalature e carrelli elevatori per la movimentazione delle merci, mentre il 30,4% utilizza sistemi automatici e tecnologici. “Inoltre il 65,2% adopera anche software specifici per la gestione (Warehouse Management Systems), che per l’80% di chi lo possiede è la soddisfazione nelle prestazioni”. Altra informazione rilevata è che il 75% di coloro che non usano un WMS non ha neppure intenzione di utilizzarlo. A dir la verità emerge anche un aspetto contraddittorio: il 71,4% di quanti ritengono “critico” il magazzino, utilizza un software specifico per la gestione. Questo può significare due cose: il WMS, malgrado l’elevato livello di soddisfazione dichiarato, non risolve i problemi; le soluzioni più automatizzate vengono accantonate troppo velocemente”.
Sono le ipotesi di Paolo Azzali che in generale sottolinea la necessità per le aziende di porre maggior attenzione nella scelta dei sistemi più appropriati. Concorda anche l’esperto di progettazione Stefano Bianchi, della Ab Coplan. Se un tempo il magazzino aveva solo la funzione di deposito adesso è un luogo strategico. E soprattutto: “Non possono esistere magazzini standard, ma devono essere assolutamente aderenti alle esigenze di ciascuna azienda.